venerdì 15 dicembre 2017

mercoledì 13 dicembre 2017

lunedì 4 dicembre 2017

mercoledì 15 novembre 2017

giovedì 2 novembre 2017



Portrait de Giovanni Gagliardo, 94 - M6 + Summaron 35 V, Ilford FP4 Plus

giovedì 26 ottobre 2017



Questa roba è così terribilmente barocca e così incredibilmente ben suonata che par'essere quasi quasi meravigliosa | This shit is so horribly baroque and incredibly well-played to be more than beautiful

giovedì 19 ottobre 2017

martedì 3 ottobre 2017



Quando eu cheguei das estrelas - entrei na terra por uma caverna chamada Nascer
E eu era uma nave, uma ave da ave-maria - e como uma fera que berra entrei na atmosfera
E cuspido, espremido, petisco de visgo, forçando a passagem pela barreira, sangrando,
rasgando, subindo a ladeira, orgasmo invertido, gritei quando vi:
já estava respirando

martedì 26 settembre 2017



Ovviamente la sposa, Tenuta di Rignana - Greve in Chianti.
Pentax 6x7 + SMC 105mm / Ilford FP4 Plus

giovedì 21 settembre 2017



Famille Petrocelli sur Kodak Portra 100 / Plage de Roccapina - Sartène, Corse-du-Sud.

lunedì 11 settembre 2017

giovedì 7 settembre 2017

martedì 29 agosto 2017

martedì 8 agosto 2017



venerdì 28 luglio 2017

lunedì 24 luglio 2017


martedì 18 luglio 2017

martedì 11 luglio 2017


martedì 27 giugno 2017

martedì 20 giugno 2017


mercoledì 14 giugno 2017



Come ogni quattordici-sei da nove anni a questa parte, che ho un archivio di immagini quasi infinito
e credo di poter andare avanti ancora ed ancora fino a quando - volendo.

mercoledì 7 giugno 2017




lunedì 29 maggio 2017



Il mio primo Matrimonio { Spoiler }

martedì 23 maggio 2017

venerdì 19 maggio 2017



Scala dei Turchi (AG) - Luglio 016

lunedì 15 maggio 2017



Bad habits on new star rising Fujifilm Superia and how the fuck is three-dimensional this Konica little piece of glass.

martedì 9 maggio 2017



Portrait de Henri Puissant dans l'exécution de ses fonctions sur Fujifilm Superia 400

giovedì 27 aprile 2017



Via Santa Caterina 14 | Konica Hexar AF - Fujifilm Superia X-TRA 400

martedì 18 aprile 2017


martedì 11 aprile 2017


venerdì 24 marzo 2017



Let's go digital { for a while }

lunedì 20 marzo 2017



lunedì 6 marzo 2017



Metamorfosi Urbane | Maratona Fotografica Imago - 2016

giovedì 23 febbraio 2017

lunedì 30 gennaio 2017



Portrait de Stefano Giannetti / Ilford FP4 plus { così gli rendo il favore }

venerdì 27 gennaio 2017




Lo si può fare per smantellare, per capire, per nascondere. Lo si può fare per diritto, abitudine o perbenismo.

C’è un immenso equivoco sulla questione del giorno della Memoria che è bene sciogliere subito: il giorno della Memoria non è fatto per gli ebrei, ma per quell’Europa che albergò all’interno del proprio corpo i carnefici. È una riflessione che deve fare l’Europa. Ad esempio, la Germania all’inizio ha cercato di resistere, di negare, di fare quel discorso per cui “stavamo agli ordini, non sapevamo”. Ma quando è diventata una nazione molto prospera, si è fatta la grande domanda: “Perché abbiamo fatto questo a noi stessi?” Il giorno della Memoria ha senso se la domanda la facciamo a noi. E vale anche per gli italiani, che dovrebbero ricordarsi che il fascismo è colpevole del genocidio in Etiopia, di cui non si parla mai. Invece, i politici disinvolti della destra ex-fascista, cosa hanno detto? “Adesso facciamo i carini con gli ebrei, rifacciamoci una verginità”. Vanno ad Auschwitz, escono e dicono: “Mi sento israeliano”.


Il concetto di Israele e di ebraismo spesso vengono sovrapposti. Lei ha parlato di “israelizzazione” della Shoah che si affianca a una semplificazione di una tragedia che fu più complessa: insieme agli ebrei vennero sterminati sinti, rom, omosessuali, oppositori politici…

La persecuzione degli ebrei è stata separata da quella di tutti gli altri, per questo è diventato il giorno della falsa coscienza, per cui “noi facciamo le cose per gli ebrei”: ma nei fatti, si perseguitano i rom, si discriminano gli arabi, i nordafricani. Il governo di Israele usa la stessa logica, l’israelizzazione della Shoah per avere campo libero per le proprie politiche indecenti.
Allora io ho una proposta: che diventi il giorno delle Memorie.
Cioè di tutti i genocidi, gli stermini, a cominciare dal colonialismo, dagli armeni, ai campi della morte in Cambogia. Bisogna parlare di tutto. La memoria ha senso se è legata alla lotte per la libertà, per i diritti e la dignità di tutti. Dobbiamo combattere perché questo è il modo di fare memoria vero. Fare memoria è uno strumento per costruire il presente e il futuro. Se non si capisce questo, non si è capito niente della memoria.

Moni Ovadia intervistato da Linda Caglioni per CTRL magazine - 26 gennaio 2015

In alto: L'isola dei morti, III versione - Arnold Böcklin


domenica 22 gennaio 2017



Ready-made | Parigi, gennaio 2017

lunedì 16 gennaio 2017



venerdì 13 gennaio 2017

venerdì 6 gennaio 2017



Scicli, luglio 016 / M6 + Lux 35 pre - Tri-X 400

 



e le voci rompevano il silenzio e nelle pause si sentiva il mare